127 km |
Montagne |
Un paradiso vegetale nel Carbonifero: trasformato nei giacimenti di carbone più antichi e più grandi del mondo |
Durante la salita sui Vosgi di oggi, i ciclisti attraverseranno una serie di turbolenze geologiche. Le rocce lungo la tappa di oggi sono state testimoni delle ultime fasi della formazione del supercontinente Pangea: il gruppo infatti attraverserá la zona di collisione tra il megacontinente Gondwana a sud ed il continente Euramericano a nord. Il risultato fu la formazione di catene montuose le cui tracce sono ancora visibili non solo nelle Ardenne e nei Vosgi, ma anche negli Appalachi Americani e nord-ovest del Marocco. Le rocce attraversate oggi dal Tour de France Femmes si formarono durante il periodo del Carbonifero (da 360 a 300 milioni di anni fa) a sud dell'equatore. Il livello del mare era più alto, ma il clima non era troppo diverso da quello di oggi, con temperature elevate all'equatore e ghiaccio su entrambi i poli.
Foreste pluviali carbonifere: i più grandi giacimenti di carbone del mondo
Con un clima più o meno simile a quello di oggi, potrebbe non sorprendervi che il ciclista Carbonifero avrebbe trovato il paesaggio nei Vosgi molto simile al Brasile di oggi. Le regioni equatoriali del Carbonifero abbondavano d’acqua e i continenti erano ricoperti da paludi e lussureggianti foreste pluviali dove le piante, come le felci, potevano crescere fino a 40 metri di altezza. Ma le foreste pluviali del Carbonifero erano le prime del loro genere: in passato, le piante terrestri si erano appena sviluppate e scarseggiavano. A causa della vegetazione lussureggiante, la percentuale di ossigeno nell'atmosfera aumentó di circa il 20% (raggiungendo pressappoco i valori odierni) ma anche oltre il 30%... e questo permise agli insetti di crescere sempre più grandi fino a proporzioni spaventose, le dimensioni degli uccelli moderni. Queste piante Carbonifere oggi riscaldano il nostro mondo: dalla loro sepoltura e decomposizione hanno creato enormi depositi di torba, che in seguito si sono trasformati nei giacimenti di carbone più antichi e più grandi del mondo. Questi vengono ancora estratti, ad esempio, nell'area della Ruhr in Germania e in Pennsylvania negli Stati Uniti, riscaldando le nostre case e, attraverso il rilascio di CO2, il clima globale. Il Carbonifero prende il nome da questo carbone (Carbon).
Una pedalata nell’Amazzonia Brasiliana
Guardatevi intorno oggi e immaginate di vivere 300 milioni di anni fa. State ammirando le paludi e la foresta pluviale ai margini di una grande catena montuosa. Iniziereste la tappa di oggi nell’afosa Amazzonia Brasiliana, in un paesaggio umido e verdeggiante. Negli stagni trovereste grandi anfibi delle dimensioni di coccodrilli, o buffi pesci corazzati con la testa a martello, o squali primordiali lunghi più di 6 metri e scorpioni di mare che assomigliano un po' ai granchi a ferro di cavallo. Nella seconda metà della tappa, iniziereste a salire sui Vosgi, l'antica catena montuosa ercinica (ora) erosa. Ma se questo fosse ancora il Carbonifero, le salite sarebbero più lunghe, più ripide e piene di vulcani attivi: vi arrampichereste dall'Amazzonia alle Ande del Perù e della Colombia. Ci aspettiamo una tappa calda, sudata ed emozionante!
I am a geologist and I study fundamental tectonic processes in ophiolites and mountain belts using paleomagnetism, magnetic fabrics, and structural geology. I enjoy fieldworks, but am also passionate of laboratory work to explore technical aspects of rock magnetism.
Marco Maffione
I study geodynamics, more specifically the interaction between the mantle and plate tectonic processes on the surface and on a very large scale. As we can not go into the mantle, my computer models are based on data from rocks all around the world that tell the story of plate tectonics. Check our complete team.
Erik van der Wiel